Un film-documentario sulla drum machine TR-808
Il primo a usarla fu Afrika Bambaataa, nel 1982. Poi, tra i fan della ‘batteria elettronica’ arrivarono Phil Collins, New Order e Kanye West. Ora lo strumento che cambiò il modo di fare musica dance (e non solo) diventa un docufilm: “La 808 ha ridefinito il concetto di musica, non avevamo mai sentito niente del genere”, racconta Pharrell.
“Party people”: inizia così Planet Rock, il brano di Afrika Bambaataa del 1982, primo singolo per cui è stata usata la Roland TR–808, la drum machine progettata nel 1980 che avrebbe rivoluzionato il modo di fare musica, trasformando ogni sessione di registrazione, ogni esibizione, ogni serata sui dancefloor in una festa, appunto.
https://www.youtube.com/watch?v=hh1AypBaIEk
Ora un documentario racconta la genesi di questa macchina, ma non in maniera noiosa: non è un trattato di ingegneria, né un excursus sulla storia della musica: 808, il film diretto da Alexander Dunn, è una dichiarazione d’amore. La fanno, in coro, Damon Albarn, Fatboy Slim, Phil Collins, Beastie Boys, New Order e tantissimi altri. Il film raccoglie infatti le esperienze degli artisti che hanno vissuto quel cambiamento, non solo dj ma anche musicisti che hanno voluto sperimentare questa ‘scatola’ piena di pulsanti da premere e manopoline da girare sui loro brani rap, hip hop e elettronici, soprattutto. Ci sono voluti tre anni per completare il suo film, perché è una produzione indipendente e andare alla ricerca di tante voci da collezionare non è stato facilissimo. Ora, però, 808 è su Apple Musiced è disponibile per il download su iTunes.
Video Official Trailer
Roland TR–808, la svolta musicale che nacque da un errore…
Dunn ci racconta come tutto è cominciato. Siamo all’inizio degli anni Ottanta: “In questo periodo la dance music stava attraversando una fase di profondo cambiamento. I suoni si stavano facendo mano a mano più duri e aggressivi”, la voce che emerge dal beat di sottofondo è quella di Zane Lowe, dj e conduttore radiofonico su BBC radio 1 e sulla radio di Apple. Sarà lui a fare da narratore in questa storia, alternandosi ai musicisti. Nuovi ritmi arrivano con la TR–808, con lo stupore e per il divertimento di chi ascolta e balla, ma anche di chi la musica la fa. “Aspettate, mi state dicendo che ci sono delle percussioni dentro quella macchina?” Esatto, proprio così Questlove. Il batterista dei Roots e produttore discografico ricorda la sorpresa nel sentire, per la prima volta, il suono emesso dalla 808, “era incredibile, quella macchina riusciva a riprodurre passaggi mai ascoltati”. E il fatto che si trattasse di qualcosa di totalmente nuovo, rivoluzionario, lo confermano tutti. “La 808 ha ridefinito il concetto di musica, non avevamo mai sentito niente del genere” dice Pharrell Williams, per Richie Hawtin invece “ogni disco registrato con una 808 ha quel sound ben preciso che non può essere riprodotto con nient’altro”. In effetti quei suoni metallici, conturbanti, si fa davvero fatica a capire da dove arrivino, come vengono prodotti. E c’è chi dice anche che la Roland abbia smesso di produrre la 808 dopo così poco tempo perché lo considerò un esperimento fallito: se l’obiettivo era ricreare il suono di una batteria, il risultato era troppo lontano dalla realtà. Ma tanto si faceva e si fa fatica a capire da dove arrivano quei suoni, quanto è facile oggi dire: è la musica degli anni Ottanta!
“Planet Rock” diventa il manifesto di quella nuova musica (il documentario di Alexander Dunn aveva come titolo di lavoro proprio Planet Rock and other tales of the 808 – Planet Rock e altri racconti della 808). “I bassi battevano fortissimi” racconta nel film Afrika Bambaataa, che ci riporta facilmente dentro la Miami bass non solo con i ricordi, ma tornando a cantare il suo brano in uno studio di New York, con la 808 originale di proprietà del produttore del documentario, Alex Noyer. “Il successo di Planet Rock è dovuto quasi totalmente alla drum machine, non doveva essere niente di che, era sufficiente che facesse rumore”, dice Fatboy Slim, che poi aggiunge: “La 808 è stata determinante nella mia carriera”. Subito dopo Afrika Bambaataa e prima di Norman Cook ci sono stati i Planet Patrol con Play at Your Own Risk, i Public Enemy di Yo! Bum Rush the Show e i Beastie Boys di Paul Revere o, per meglio dire, di tutto Licensed to III. Per quel loro primo album i Beastie Boys si affidarono alla produzione di Rick Rubin che, nel 1984, aveva condotto i suoi primi esperimenti con una 808 per il brano di T La Rock, It’s Yours.
Uno degli aspetti più belli che emerge dal documentario è proprio il fatto che la 808 era una macchina completamente a disposizione degli artisti: si poteva intervenire abbassando le frequenze o aumentando la velocità dei bassi: “Il ritmo della 808 seguiva un proprio flusso interno” dice Rubin, ma ognuno poteva, premendo quei “bottoni magici”, creare un nuovo punto di partenza. L’onda lunga della 808 arriva fino ai giorni nostri, al rap di Lil Wayne e Lil Jon. Tutti questi sono autori di brani utilizzati per la colonna sonora di 808, la cui uscita, prevista per il 25 novembre, anticiperà quella del film. “Mai come in questo caso era importante avere una colonna sonora adeguata – racconta il produttore Alex Noyer – abbiamo voluto trovare qualcosa che accompagnasse la storia, che facesse parte del film e non fosse solo marginale”.
I titoli di coda del documentario rivelano che nei tre anni sono state prodotte solo 12mila 808; prima, però, c’è un colloquio con Ikutaro Kakehashi, il fondatore della Roland, che svela l’arcano: quel suono inspiegabile e impossibile da riprodurre nella realtà era creato da dei transistor difettosi, che lui aveva utilizzato come generatori di suono. Un miglioramento della tecnologia rese introvabili i transistor difettosi: “Non ce n’erano più – ammette Kakehashi – quindi niente più 808”. Dice David Guetta nel documentario: “È incredibile se si pensa a come una macchina così piccola abbia lasciato una tale impronta nel mondo della musica”. Già, ed è ancora più incredibile se si pensa che è nato tutto da un errore.
LINK UTILI:
Credit: http://www.repubblica.it/
Film Streaming: http://www.imdb.com/video/wab/vi2951589913
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